La capacità di adattamento è insita in tutti gli esseri viventi
e ha permesso alla vita di evolversi in milioni di anni
Trarre il meglio
Adattarsi non è subire passivamente, ma trarre il meglio da ogni situazione. Anche il dolore, la solitudine, le privazioni, che ci fanno entrare a contatto con le nostre ombre, sono occasioni, di crescita, di evoluzione, di consapevolezza.
Il Covid-19 e lo yoga
In questo periodo storico la presenza del virus Covid-19, ha portato delle grandissime limitazioni delle nostre libertà personali. Come è possibile conciliare il principio di base dello Yoga, che ė la ricerca della propria libertà, con questa limitazione oggettiva?
In realtà si tratta di due tipi di libertà ben diversi. La libertà che abbiamo in mente normalmente è il fatto di poter fare quello che vogliamo, in qualsiasi momento, per soddisfare i nostri desideri, le nostre aspirazioni e i nostri sogni. Sulla base di questa idea si sono costituiti i diritti fondamentali e inalienabili come appunto la libertà personale.
La libertà cui punta la pratica dello Yoga è la libertà dalle cosiddette vritti (in sanscrito), ovvero i vortici, le fluttuazioni della mente, traducibili in pensieri continui che affollano la nostra mente e di cui spesso non siamo padroni.
Il covid-19 e la nostra mente
Questi pensieri sono spesso causa di emozioni negative come ad esempio l’invidia, la gelosia, l’attaccamento, la rabbia, la paura, senza considerare lo spreco di energie causato dal semplice, continuo ed inutile dialogo che facciamo con noi stessi, che ci impedisce di vivere pienamente nel presente.
Abbiamo probabilmente sperimentato tutti, in questo momento di limitazione della libertà, in particolare come movimento fisico, come la nostra mente continua ad andare veloce, anche più che nella nostra normale quotidianità precedente al Covid-19, quando eravamo pieni di impegni e di attività. Proprio ora, che ci troviamo in un tempo più dilatato in uno stato di vacuità, possiamo notare come la mente vada ancora più veloce. In più siamo sottoposti, per non dire bombardati da tantissimi stimoli negativi che vengono dai media e che generano in noi ancora più preoccupazioni e a volte un senso di ansia o, ancor peggio, sconforto e depressione.
I vortici della mente
Per questa serie di motivi, ho sentito la necessità di un’attività come lo Yoga che “citta vritti nirodha” (sempre sanscrito) ovvero arresta le fluttuazioni, i vortici della mente. In qualità di insegnante di yoga, ho sentito un dovere interno il condividere gli insegnamenti dello Yoga con i miei allievi.
La Pranāyurta
Grazie alle moderne tecnologie, come tanti di noi, anche io ho iniziato ad utilizzare applicazioni e programmi per realizzare delle video dirette di gruppo e quindi poter praticare insieme a tante persone. Il mio intento era quello di continuare le normali lezioni che tengo quotidianamente nel mio centro yoga Pranāyurta a Civitavecchia. Così ho organizzato una prima lezione e (dopo aver risolto un po’ tutti i problemi del caso di connessione, linea, utilizzo del programma, spiegazione a chi non aveva dimestichezza con queste nuove tecnologie, etc.) mi sono trovato di fronte ad una problematica che non avevo preso in considerazione; ovvero collegandosi contemporaneamente molte persone non riuscivo a vedere effettivamente bene come eseguivano i vari Asana (posizioni statiche del corpo); non riuscivo a sentire il modo in cui respiravano.
Le pratiche guidate
Inizialmente ero quasi tentato a sospendere tutto, però sentivo che qualcosa di buono si poteva fare. Così ho capito che non potevo fare delle lezioni di yoga in quanto non potevo assumermi nessun tipo di responsabilità; potevo però certamente fare delle cosiddette pratiche guidate. La pratica guidata è una cosa che spesso, nel mondo dello yoga, si fa quando ci sono dei raduni con tantissima gente anche centinaia o migliaia e un insegnante (che spesso ha il microfono, l’amplificazione e anche una telecamera, per trasferire su un grande monitor le immagini) esegue la sua pratica spiegando e conducendo, senza poter correggere nessuno e quindi ogni praticante fa quello che può, come riesce con il massimo impegno. Con questa ispirazione, ho proposto ai miei allievi queste dirette online di pratiche guidate. C’è stata subito una grande adesione con molto entusiasmo e sia io che i miei allievi abbiamo avuto l’opportunità di mantenere una pratica costante. Ovviamente ho specificato di fare solamente quello che già avevamo approfondito dal vivo e che non avrei introdotto nuovi Asana, ma era solo l’opportunità di praticare, perché lo Yoga si concretizza in una pratica costante.
Surya Namaskara
Praticare Yoga riguarda inizialmente il momento in cui siamo sul nostro tappetino in quell’oretta e mezzo, ma con il tempo gli effetti positivi di questa attività inevitabilmente influenza- no il nostro atteggiamento nella vita di tutti i giorni, nelle interazioni e soprattutto nei momenti di solitudine. Partendo da un lavoro sul corpo fisico, che ovviamente diventa fondamentale in un periodo in cui ci si può muovere poco, ho deciso di proporre in ogni incontro il famoso Surya Namaskara cioè il saluto al sole, proprio perché è una pratica dinamica (una sequenza di posizioni legate dal respiro) in cui accelerano i battiti cardiaci, aumenta il ritmo del respiro, si riscalda tutto il corpo e quindi si suda e si eliminano le tossine.
I benefici
Però i più grandi benefici per me e le persone che seguono le mie dirette sono stati sicuramente gli aspetti psichici. Lo Yoga può essere inteso come una scienza del vivere che basa tutto sulla consapevolezza, sull’osservazione di quello che è la realtà e di quello che siamo nella nostra essenza. Ad esempio già nella pratica fisica ci si trova a volte di fronte a dei limiti oggettivi dati dall’età avanzata, dal fatto che abbiamo passato molto tempo senza allenare corpo o semplicemente da nostre caratteristiche fisiche, che a vol- te consideriamo dei limiti. In questi casi lo Yoga ci insegna il valore della pacificazione con noi stessi, quindi si elimina completa- mente il voler raggiungere un obiettivo, come un Asana perfetto nella forma. E quindi decade quel conflitto interno, che si genera tra una parte di noi che vorrebbe raggiungere un risultato e un’eventuale limite oggettivo che ce lo impedisce. Questo conflitto interno si traduce in una frattura, una divisione a volte molto profonda tra corpo e mente, che genera questo senso di competizione con noi stessi e quindi con gli altri. Lo yoga insegna al corpo e alla mente la capacità di adattamento, di flessibilità, di accoglienza, di accettazione a quelle situazioni che sono più grandi di noi, che non possiamo fare nulla per cambiare e che la vita spesso ci propone, come sta accadendo in questo particolare periodo storico in maniera molto veemente.
L’osservazione e l’accoglienza
Durante una pratica di Asana c’è l’osservazione e l’accoglienza di quello che siamo e quindi la cosa importante è fare, con gioia per il semplice gusto di fare e non perché vogliamo migliorare. Al contempo, facendo del nostro meglio, se noi trasferiamo questo semplice atteggiamento dal tappetino alle circostanze della vita, forse possiamo vivere più serenamente. Innanzitutto perché grazie alla nostra consapevolezza, possiamo accettare che, se una cosa è più grande di noi, dobbiamo abbandonarci ad essa, lasciarci plasmare e osservare la nostra costante trasformazione, ma soprattutto perché questo senso di accettazione di accoglienza con noi stessi e verso la vita è unità. Yoga appunto vuol dire unità, unione; quando siamo uniti in noi stessi, c’è un senso di completezza e scopriamo che anche nei momenti difficili emerge spontanea- mente la capacità di adattamento propria degli esseri viventi. Cosi nella costante trasformazione possiamo vivere senza i condizionamenti del passato e le preoccupazioni del futuro e assaporare la libertà di una vita nel presente.
Informazioni
Questo articolo si trova all’interno del nostro Magazine n° 7 . Ci sono diversi articoli che trattano come poter essere attivi consapevolmente in questo particolare periodo con l’emergenza “Covid”.
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