E sentirsi un fiore
Per comprendere al meglio il messaggio profondo delle campane tibetane è importante la pratica individuale!
Il lavoro di gruppo
È allo stesso tempo di fondamentale importanza il lavoro in gruppo, cercando di creare un ambiente armonioso che accordi le istanze d’ognuno al lavoro d’insieme. Questa, secondo me, è la naturale intenzione che si cerca di realizzare sempre, dalle grandi orchestre ai più semplici cori tra amici. Le particolari sonorità delle campane ci aiutano molto in questa direzione. Una gradevole esperienza è quella che si realizza posizionando una campana di una certa grandezza al centro dello spazio a disposizione, con le persone che si sdraiano, le teste verso la fonte, nelle migliori condizioni di comfort.
Il suono e il silenzio
Chi svolge il ruolo di conduttore inizia ad attivare la vibrazione della campana, alternando i momenti del suono a quelli del silenzio. Dopo qualche minuto si potrà aggiungere delicatamente dell’acqua all’interno della campana. Il sottile crepitio creato dallo zampillare delle gocce d’acqua si unirà alle precedenti sonorità. E ancora, per un arricchimento vibrazionale, versando nell’acqua qualche goccia di un olio essenziale l’atmosfera si arricchirà delle note del profumo, creando un ambiente armonioso e rigenerante.
Oli essenziali e chakra
Per chi ha delle conoscenze di aromaterapia la scelta dell’essenza o della miscela di oli essenziali, con specifiche caratteristiche, è praticamente infinita. Per chi fosse alle prime armi, è consigliata l’essenza di lavanda, tre/quattro gocce a seconda della grandezza dello spazio: è considerata l’essenza più utile in aromaterapia per la sua versatilità, le sue proprietà sono bilanciate, le due energie yin e yang sono in un equilibrio quasi perfetto: armonizza il sistema dei chakra nel suo insieme.
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